Dove saremo e come sarà il mondo fra 136 anni?
Certamente noi non ci saremo, così i nostri figli e forse nemmeno i nostri nipoti e pronipoti…
Non potremo vedere il nuovo mondo senza più gender gap: per chiuderlo a livello mondiale ci vorranno 135,6 anni, 32,5 in più rispetto al 2020.
Servirà ancora più tempo se si considera la riduzione del gap nella partecipazione economica: 267 anni!
I dati li fornisce il World Economic Forum nel report che pubblica ogni anno da 15 anni.
Non è uno scherzo, purtroppo, e la situazione pandemica non ha fatto altro che peggiorare le condizioni delle donne nel mercato del lavoro.
Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), a causa della pandemia, il 5% delle donne occupate ha perso il lavoro, a fronte di un dato medio per gli uomini più basso, che si attesta al 3,8%.
Il problema è su scala mondiale, e non riguarda solo l’Italia: il fenomeno è stato denominato “She-cession”, recessione al femminile.
La maggiore perdita nel nostro Paese si è verificata, in particolare, nei posti di lavoro dove le donne erano più presenti, come nel settore dei servizi, e nelle posizioni più vulnerabili, tra le precarie e le irregolari.
Il rischio concreto è che le lavoratrici uscite dal mercato del lavoro non riescano più a ricollocarsi.
Il Rapporto mette inoltre in evidenza come occorra investire nel settore della cura, sviluppare servizi per la cura, investire su misure che portino a maggiore condivisione delle responsabilità familiari, anche attraverso congedi parentali meglio retribuiti e più estesi.
Questa che stiamo vivendo è una crisi della cura.
Occorre continuare ad investire seriamente sulla parità di genere con investimenti ben indirizzati.
Probabilmente non arriveremo a vedere il mondo senza gender gap, ma se ci impegniamo con misure e azioni di sostegno adeguate potremmo vedere fin da subito un mondo più equo e giusto per tutte e tutti.
Coraggio, mettiamoci al lavoro!