Siamo finalmente arrivati alla tanto sospirata Fase2 dell’emergenza sanitaria. Molte attività produttive del manifatturiero e del terziario potranno riaprire i cancelli e rimettersi in moto: ma come?
Cosa è accaduto in questo periodo di latenza, in cui siamo rimasti tutti sospesi, attanagliati tra la paura per la propria salute e quella dei propri cari e l’incertezza per il futuro?
È successo l’imprevedibile, siamo stati a casa!
Costretti dagli eventi ad accettare questa nuova condizione, l’epidemia ha messo al centro delle nostre vite la salute, la famiglia, la relazione con i figli.
Il lavoro è rimasto in stand-by, chi ha potuto lavorare da casa in smart working si è destreggiata/o tra la cura dei figli, le lezioni scolastiche a distanza, la gestione familiare.
Questo confinamento in casa è stato un esercizio, per molte famiglie, che ha permesso di mettere in pratica azioni di conciliazione dei compiti di cura e di assistenza, distribuendo i carichi ora all’uno ora all’altro genitore.
Un impegno ripartito tra genitori che andrebbe mantenuto una volta ripresa l’attività lavorativa all’esterno.
Guardiamo avanti, oltre la Fase in corso, e pensiamo a quali soluzioni di lungo periodo si possono mettere in campo affinché, con la riapertura condizionata dei servizi per l’infanzia, molte famiglie non si trovino costrette a scegliere tra il lavoro e la cura dei figli.
In questo caso, a pagare il conto più salato sarebbero le donne, con una ricaduta molto forte sulla propria autostima e sull’identità sociale che il lavoro rappresenta, per sé e per gli altri.
Anche il budget familiare ne risentirebbe.
La fuoriuscita dal mercato del lavoro significherebbe inoltre la perdita di valori, di forze e competenze delle donne per il nostro sistema economico e sociale, con il rischio di riportarci indietro, al secolo scorso.
Questo non deve accadere, Il lavoro delle donne non può diventare l’altra emergenza!
Il gruppo di TAAAC, nato a sostegno della genitorialità, continua il suo incessante lavoro cercando di animare il dibattito pubblico e sensibilizzare più soggetti possibili: politica, istituzioni, imprese, associazioni, persone, famiglie, tutti coloro che a vario titolo hanno a che fare con la questione di genere e il rischio di segregazione che corrono oggi le donne lavoratrici con i servizi per l’infanzia ancora chiusi e i figli da accudire.
Per approfondire questi temi importantissimi temi, il gruppo di TAAAC ha organizzato una serie di dirette su facebook, ognuna con un focus specifico.
FAMIGLIE, DONNE E LAVORO: UN’ALTRA EMERGENZA
Di Eleonora Conforti, avvocato, esperta di empowerment femminile e politiche di genere.
Quali le condizioni di partenza del nostro Paese e quali strumenti per sostenere la parità di genere in questa fase di emergenza? Attraverso questo video, apriremo a una prima riflessione sull’impatto che la fase 2 avrà sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro.
MAMMA E PAPÀ TORNANO A LAVORO: COMPRENDERE LE EMOZIONI DI GRANDI E PICCINI NELL’INCERTEZZA DELLA FASE 2
Luana Fusaro dialoga con la dott.ssa Laura Massi, Psicologa e Psicoterapeuta, membro del direttivo della SISST - Società Italiana per lo Studio dello Stress Traumatico.
Nel corso di questa diretta si è approfondito il tema della fase 2 da un punto di vista psicologico. Il confronto sarà un’occasione preziosa per riflettere su come promuovere il benessere psicologico di genitori e figli alle prese con la sfida della ripartenza, e con una nuova separazione che avviene in un contesto ricco di incertezze, condividendo suggerimenti per favorire l’adattamento in una situazione dai risvolti potenzialmente traumatici.
RICOMINCIAMO DAI BAMBINI PER RIAPRIRE LA CITTÀ
Domenico Neto si confronta con la dott.ssa Sandra Benedetti – Pedagogista, componente del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia
C’è un dettaglio, diciamo così, che inizialmente non è stato preso in sufficiente considerazione da chi ha il difficile compito di gestire l’emergenza sanitaria in tutte le sue fasi: che fare con i bambini. Dalle scelte che verranno fatte in questo campo dipende il futuro lavorativo delle madri, e non solo. Nella preoccupazione di garantire spazi e tempi adeguati ai più piccoli è importante non valutare esclusivamente l’aspetto sanitario, pur determinante, cercando di mantenere viva l’attenzione anche sui loro diritti.
RIUSCIRE A USCIRE. COME CONCILIARE I TEMPI VITA-LAVORO NELLA SOCIETÀ POST-LOCKDOWN
Alessandro Pirani si confronta con Michele Mattioli e Francesca Villani, vicepresidenti del Comitato Giovani Imprenditori - Confindustria Emilia-Romagna
Durante questa terza diretta dialogheremo con il mondo delle Imprese e delle Istituzioni, per condividere possibili strumenti e strategie in ottica di conciliazione tempi vita-lavoro. A partire dall’applicazione degli strumenti normativi già esistenti, individueremo le nuove esigenze da soddisfare per permettere a madri e padri di continuare a vivere senza dover scegliere tra essere genitori o lavoratori.
TE LA DÒ IO LA FESTA!
Vera Gheno legge le testimonianze di donne, madri e lavoratrici
10 maggio, festa della mamma. Una festa che mai come quest’anno parla anche di lavoro e diritti da non perdere. Alcuni giorni prima dell’avvio della famigerata “fase 2”, abbiamo raccolto le testimonianze di donne madri e lavoratrici, alle prese con una quotidianità in bilico tra lavoro e figli. Abbiamo chiesto quali fossero i loro timori nel rientro a lavoro, quali i supporti e l’organizzazione della loro nuova quotidianità in arrivo. Il risultato è questo video, in cui Vera Gheno dà voce a queste storie, per ricordarci a noi tutti e tutte di non abbassare mai la guardia, soprattutto in questo periodo, nei confronti dei diritti delle donne madri e lavoratrici.
Torniamo a casa … dopo il lavoro!
Dal tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, dal piano degli orari per una città più a misura dei nuovi bisogni emergenti, dal lavoro delle donne e della necessità di fare riaprire i servizi educativi, ai nuovi strumenti di lavoro che dovremo usare in questa nostra nuova vita.
Grazie a tutti!
La vostra partecipazione ci incoraggia ad andare avanti, a conferma che la strada che abbiamo intrapreso insieme è quella giusta.
Cercare risposte attraverso la conoscenza e la competenza è la migliore risorsa a cui attingere, anche se nessuno è ancora nella condizione di sapere quale futuro ci aspetta, sapendo che tutto da inventare, tra modelli del passato e nuove progettualità per il futuro.