La scuola in presenza ha riaperto i battenti.
Il 50% degli studenti ieri ha preso banco (circa 20.000 frequentanti le scuole secondarie di secondo grado a Bologna).
È già qualcosa, anche perché la decisione immediata del Tar di fare ripartire la didattica in presenza, a seguito del ricorso di alcune famiglie, ha colto le istituzioni di sorpresa.
Un ritorno in cui convivono voglia di rivedersi e paure: i ragazzi e le ragazze sanno che il rischio zero non esiste e che occorre prudenza e non va abbassata la guardia… tanto meno la mascherina!
Tutto era già predisposto, a partire dallo scorso 7 gennaio. 522 bus scaldavano i motori… per restare poi fermi in deposito in attesa di giorni migliori!
Ieri, lunedì 18 gennaio, il piano trasporto scolastico è ripartito con capienza al 50%. A Bologna ci sono addetti Tper alle fermate: il loro compito sarà quello di controllare e regolare la salita dei ragazzi e accertarsi che siano scongiurati assembramenti e che si usi correttamente la mascherina.
Stiamo facendo prove tecniche per tornare tutti a scuola in protezione. Le aule, dentro, sono sicure, e gli insegnanti, che hanno fatto salti mortali per fare esistere una didattica a distanza, ora sono pronti a fare rispettare le regole imposte dalle norme e trovare un nuovo adattamento per questa avversità del reale.
E fuori? Fuori c’è la vita sociale fatta di luoghi di incontro e di svago, c’è una voglia legittima da parte dei giovani di riprendersi le occasioni sottratte dalla pandemia, ma attenzione: il rischio di contagio è ancora alto e siamo chiamati tutti alle prove generali di “non trasmissione”.
Coraggio ragazzi e ragazze: il copione lo conoscete a memoria, entrate in scena, e dimostrate la capacità di sapere rispondere allo smarrimento e alla frustrazione generati da questi tempi difficili con senso di responsabilità verso la salute di tutti.
E come si suol dire a Bologna: “bella la prima”!